[Verdebinario] "economia solidale"

Giuseppe De Marco peppelinux a yahoo.it
Ven 7 Dic 2012 10:05:57 CST


> Per cui, quando trattiamo di economia etica e solidale,

> riflettiamo e nel caso chiediamo con tranquillità:

> QUESTE ATTIVITÀ SONO PUBBLICHE O PRIVATE?

Ciao Danilo,
come sappiamo bene ciò che è terzo settore è privato:
http://it.wikipedia.org/wiki/Terzo_settore

Non è un privato che persegue l'efficienza produttiva, la produzione di scala, la massimizzazione degli utili e tutto ciò che possiamo facilmente individuare nella economia competitiva che caratterizza il libero mercato.

Il terzo settore non è pubblico, perché nasce dall'iniziativa privata, individuale o collettiva, secondo le dinamiche dell' autodeterminazione orizzontale. Sebbene persegua obiettivi simili a quelli statali (pubblico), secondo alcuni principi che li accomuna, quali equità e partecipazione, il terzo settore non si sostituisce allo stato. Purtroppo è doveroso ammettere che con la costante riduzione del welfare il terzo settore ha assunto le veci di "stampella", specie nei casi in cui l'assistenza statale alle classi disagiate si rivela inadeguata.

Il terzo settore è una realtà che caratterizza ogni società, non a caso il suo funzionamento è determinato non dalla competitività o dalla famosa "crescita e sviluppo" ma da meccanismi più simili alle pratiche di scambio sociale e riconoscimento delle esigenze materiali comuni e pluralmente riconosciute. La attività di questo "settore" economico, presente in ogni nazione, nascono più dall'esigenza pratica di proporre una soluzione ad un problema, solitamente latente, della vita quotidiana, che accomuna più di un individuo, piuttosto che produrre dividendi per chi partecipa all'impresa.

La tua critica ci stà tutta.
Sappiamo bene che, specie con gli sgravi fiscali predisposti per queste attività economiche alternative, ma ancora di più, con la riforma del 2003 (governo berlusconi) che ha introdotto le "imprese sociali", la realtà del terzo settore è stata, purtroppo, caratterizzata da opportunismo e, in alcuni casi, malaffare.

Sappiamo bene che non tutte le ONG lavorano eticamente anzi, nel corso degli anni le opportunità legate alla nascita dei nuovi governi globali hanno fatto in modo da attirare diversi imprenditori con l'unico scopo di movimentare e smaltire le giacenze di produzione, mascherate come aiuti umanitari internazionali.

Alcuni fra noi hanno già realizzato che quanto di ciò che inviamo in africa o nel neonato quarto mondo altro non è che un surplus che intasa la salute della nostra produzione. Inviando tale surplus verso le periferie del mondo, in formati e modalità discutibili, perseguiamo l'obiettivo di mantenere alta la nostra (occidentale) produzione industriale, che altrimenti si congestionerebbe fino all'arresto (crescita dell'offerta con domanda fissa, dumping, instabilità dei prezzi...Burdelli).

Insomma, tanti giornalisti, economisti, sociologi e personalità del settore in questione hanno da più di venti anni denunciato la realtà dei fatti e, mai come ora, abbiamo bisogno di riforme statali che introducano nuove modalità di finanziamento e relative certificazioni. Sopratutto controllo e certificazione della attività economiche del terzo settore.


Nel 2007 il forum del terzo settore (www.forumterzosettore.it), nato dalla volontà politica dell'allora esecutivo Prodi, aveva riacceso l'opportunità di far emergere diverse esigenze legate a questa realtà, non di meno a quelle esperienze eticamente negative carattere di denunce.

Purtroppo dopo tanti anni di governo Liberale e con la parallela erosione dello stato sociale, se la presunta riforma che ha portato alla luce l"impresa sociale" voleva sopperire a questo nuovo assetto, le cose, per quanto riguarda il nostro paese, rimangono a macchia di leopardo e dalla forma ibrida e sofferente.

> Danilo D'Antonio
>   spero solo di essere già riuscito a mettervi addosso qualche dubbio

Caro Danilo i dubbi ci sono stati ma tanti anni addietro, adesso chi produce terzo settore è un pò come un cane sciolto spesso da solo, proprio per via dei principi etici guida che per ragioni di conflitto non può accomunare con il trend economico locale. Fare rete è sempre impegnativo e mai scontato, ma si fonda sopratutto con la reciproca fiducia.

Ma adesso che ci siamo confrontati andiamo al pratico. 

Noi di verde promuoviamo l'informatica critica,
quindi, se hai scritto la tua mail con una copia di Microsoft Windows o con Mac OS X, magari o pergiunta contraffatta, sappi che stai contribuendo al tuo impoverimento. Pensa ai tuoi figli.

Se pensi che tu sia scaltro nell'ottenere software contraffatto e non pagare le licenze non hai ancora realizzato che questo modo consente alle multinazionali di non promuovere la formazione sui propri prodotti e allo stesso tempo avere maggiori possibilità che le persone si formino da sole e che poi non siano più capaci di rinunciarci. Vedi Photoshop. Corel la copia non si trovava, photoshop sì, ed era il 1996...Quante cose sono cambiate, e Corel è fallita.

Stesso discorso con Microsoft, tutti lo usano semplicemente perché 20 anni fà te lo "regalavano" nel computer.
Abbiamo seppellito Amiga senza funerale.


Abbiamo trovato il modo per ridurre il costo dei computers, finanziamo i guerriglieri congolesi al fine di schiavizzare la popolazione alla produzione di coltan. Manteniamo il mercato nero attraverso il ruanda, e questo perchè? Perchè Adobe photoshop CS3 và troppo lento sul mio Dual-Core e adesso mi sono reso conto che dovrò comprare un Quad-Core per saturarlo con i widget, i gadgets e i cazzlets che gonfiano il carico macchina ?

Ho forse bisogno di più ram perchè facebook ha aumentato il codice javascript e il computer ha la nausea ?
E non ho ancora scoperto che Zuchemberg fà eseguire il codice al mio computer e non ai suoi servers, che dovrà rinnovare ogni anno perché i ragazzini hanno smesso di uscire di casa e fare amicizia.

Insomma... 
g 
































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