[Verdebinario] Museo Interattivo di Archeologia Informatica
Irene De Franco
irenedefranco a gmail.com
Mar 29 Maggio 2012 10:26:01 CDT
Ragazzi per favore leggetevi la mail che vi avevo mandato, riportata di
seguito, dite la vostra anche in riunione.
Felice attende una risposta, non ci facciamo una bella figura.
Il giorno 22 maggio 2012 19:31, Irene De Franco
<irenedefranco a gmail.com>ha scritto:
> * *
>
> *Ciao*
> *
> *
> *
> *
> *Felice Pescatore di Avellino che è venuto ad Insert Coin e ha scritto
> l'articolo su Jurassic News, *
> *ci ha chiesto se vogliamo sottoscrivere i manifesti sul Retrocomputing
> che ha scritto.*
> *riportati in seguito*
> *
>
> Non so se vi vanno bene i contenuti o volete proporre integrazioni al testo
>
> in ogni caso sono più di 2 mesi che aspetta una nostra risposta.
> facciamogli sapere che ne pensiamo
> Felice ci ha scritto che vorrebbe fare una presentazione pubblca di tali
> doc
>
> ciao
>
>
> MANIFESTO
>
> COMPUTER HISTORY
>
> 6 valori per un grande progetto
> *
>
> *Competenza* e *Conoscenza di dettaglio*, per trasmettere in modo chiaro
> e preciso il proprio messaggio
>
> *Umiltà *e *Curiosità*, rendersi sempre disponibile ad approfondire
> eventuali dissonanze che emergano durante le discussioni
>
> *Interdisciplinarietà* e* Condivisione degli Strumenti*, per leggere le
> complesse dinamiche socio-culturali che gli argomenti richiedono
>
> *Condivisione della Conoscenza*, perché nessuno è custode assoluto di
> essa e c’è sempre qualcuno che può sapere qualcosa più di noi
>
> *Divulgazione *e *Apprendimento*, perché il confronto arricchisce sempre
> entrambe le parti, sia chi espone sia chi ascolta
>
> *Disponibilità* e* Pazienza*, perché soddisfare la curiosità anche solo
> di una nuova persona è il vero fine di chi si imbarca nell’impresa
>
>
>
> Retrocomputing: due scuole di pensiero, un solo movimento
>
> *Felice Pescatore*
>
> Il mondo del retrocomputing sta decisamente vivendo la sua primavera:
> blog, siti, post ed altro hanno letteralmente invaso il web e, sempre più
> spesso, anche la carta stampata.
>
> Tutto questo entusiasmo porta, inoltre, alla creazione di eventi in cui è
> possibile “toccare con mano” i sistemi che hanno fatto storia e partecipare
> a veri e propri seminari incentrati su una tematica ben definita o su un
> particolare sistema.
>
> Così, negli ultimi anni è stato possibile assistere a una serie di eventi,
> sparsi, praticamente, in tutta la Penisola: da Pavia (Non c'era una volta
> il personal computer) a Torino (Steve Jobs 1955 – 2011), passando per
> Firenze (Omaggio alla rivoluzione informatica, BIT), Avellino (Comunicando)
> e arrivando a Cosenza (InsertCoin). Ovviamente l’elenco non è completo e
> attualmente sono già in essere una serie di nuovi eventi che affronteranno
> tematiche diverse, sempre legate dalla passione per la storia informatica.
>
>
> Siamo quindi difronte ad un “movimento” ricco ma ancora acerbo, che pian
> piano sta cercando la propria identità attraverso forme diverse più o meno
> organizzate, come ad esempio il MuPIn (Museo Piemontese dell’Informatica) o
> le più semplici mailing list.
>
> Quello che però emerge dall’insieme è che le varie community di
> appassionati, in modo trasversale, aderiscono implicitamente a due diverse
> scuole di pensiero: quella *Purista* e quella *Divulgativa*. La prima
> predilige tematiche squisitamente tecniche, rivolte in modo particolare a
> esperti in grado di rivoltare un calcolatore con naturalezza e sicurezza.
> La seconda, invece, predilige la divulgazione della storia informatica in
> modo semplice e immediato, indirizzando i propri sforzi soprattutto ai
> non-tecnici e dando ai sistemi in una corretta collocazione storica e un
> opportuno posizionamento nella vita comune.
>
> Ovviamente, come tutte le cose, le due scuole di pensiero si contaminano a
> vicenda, ma la differenza è sempre percettibile. Potremmo, ad esempio,
> guardare l’insieme da un punto di vista *Tecnico-Sociale* che
> approfondisce la relazione tra le macchine e gli uomini, evidenziando come
> essi si influenzino a vicenda in una sorta di darwinismo combinato.
>
> A mio parere si tratta, in fondo, di due facce della stessa medaglia:
> l’analisi e la conservazione di quello che, dopo la rivoluzione
> industriale, è sicuramente il cambiamento che più di ogni altro ha
> influenzato il progresso tecnologico, accelerandolo come mai in passato.
>
> Non è infatti possibile parlare di questa grande rivoluzione senza avere
> una padronanza delle tematiche che si vanno ad affrontare, considerandole
> sia in modo puntuale che nel loro insieme.
>
> Vi faccio un esempio pratico: l’anno scorso il nostro Paese, oltre a
> riscoprire la propria Unità, ha riscoperto anche la storia di Olivetti
> Programma 101 ed il suo team di progettisti. Ebbene qual è il modo corretto
> di presentare questo piccolo gioiellino storico? Sicuramente attraverso *Giovanni
> De Sandre* e *Gastone Garziera*, due dei suoi progettisti, ma anche
> attraverso Pierpaolo Perotto, figlio di Piergiorgio che guidava il team,
> che racconta la “perottina” ma anche il desiderio del padre di creare un
> calcolatore utilizzabile al di fuori del mondo dei “tecnici in camicia
> bianca”. E perché non un connubio tra elementi tecnici, passione, speranze
> e delusioni come proprio De Sandre e Garziera fanno nell’ottimo
> documentario di History Channel?
>
> Insomma le possibilità sono molteplici ma “da grandi opportunità derivano
> grandi rischi”, ed è qui che tutti i fautori di questo movimento devono
> convergere. Ogni singola iniziativa ha un suo valore, per quanto piccola
> essa sia e per quanto di nicchia possa sembrare: infatti se si riesce a
> catturare l’attenzione anche di una sola persona si può essere soddisfatti,
> perché un altro piccolo tassello è stato aggiunto al disegno generale.
>
> Da non dimenticare, poi, l’aspetto più “fisico”, ovvero quello del
> collezionista e del recuperatore (vabbè, il termine è un po’ brutto però
> rende l’idea) che preserva i calcolatori, il software, i manuali, le
> riviste e molto altro ancora. La loro passione è fondamentale e non è
> assolutamente svincolata dal contesto fin ora descritto.
>
> Diciamoci la verità: se ad un evento “retro” non si associa anche la
> “fisicità” di quanto divulgato, sicuramente l’evento stesso resta monco di
> una parte fondamentale.
>
> In particolare il *recuperatore/tecnico* si occupa di salvare la maggior
> quantità possibile di materiale, recuperandone la funzionalità,
> esplorandone le note tecniche sia dell’hardware che del relativo software,
> il tutto per salvaguardarne la memoria funzionale.
>
> Il *collezionista*, invece, si occupa in modo più accentuato dell'aspetto
> esteriore e alla completezza delle configurazioni, finalizzando il tutto
> alla realizzazione di *mostre* e quindi all’aspetto divulgativo sopra
> evidenziato.
>
> Volendo schematizzare questa diversificazione, potremmo ipotizzare di
> chiamare i primi “puristi” ed i secondi “divulgatori”, ognuno con
> caratteristiche ben definite:
>
>
> *Puristi*
>
> *Divulgatori*
>
> *Tematiche*
>
> *Prettamente tecniche, ricche di dettagli legati alla tecnologia specifica
> *
>
> *Prettamente* *socio-culturali*, *ricche di aneddoti e curiosità*
>
> *Target*
>
> *Tecnici esperti del settore*
>
> *Curiosi e gente comune interessata a saperne di più *
>
> Articoli
>
> *Tecnicamente impeccabili e dettagliati, che richiedono ampie conoscenze
> tecniche per essere capiti ed apprezzati*
>
> *Caratterizzati da un linguaggio semplice con particolare enfasi per ciò
> che ha determinato un cambiamento sociale rilevante*
>
> Eventi
>
> *Seminari con esperti, spesso dedicati ad un solo argomento che viene
> visto in ogni sua parte*
>
> *Seminari con esperti in grado di catturare l’attenzione dei presenti,
> spaziando da un argomento all’altro e proponendo riflessioni
> socio-culturali.*
>
> Approccio ai Sistemi
>
> *Recuperatore/Tecnico*
>
> *Collezionista*
>
> Come è evidente i fattori sono tanti, tutti spinti dall’entusiasmo e
> caratterizzati da specifiche connotazioni che però non devono far perdere
> il lume, ovvero evidenziare come dietro quei grigi contenitori e quei buffi
> dischi flessibili ci sia l’ingegno, la passione e, perché no, la vena
> artistica di tantissime persone che in uno schiocco di dita (se comparato
> al ritmo evolutivo precedente) hanno trasformato il volto della nostra
> società.
>
> E questo è proprio il tema che stiamo affrontando con alcuni dei
> comprimari più noti della scena italiana, per la realizzazione di un
> prossimo evento che enfatizzi i personaggi chiave dell’evoluzione del
> software, troppo spesso rimasti all’ombra dei personaggi più noti e
> popolari.
>
> Vi lascio con una mia piccola idea, un “manifesto” che sintetizza la mia
> idea di “storico informatico” e che potrebbe essere utile per spunti
> successivi finalizzati a continuare questa discussione.
>
>
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