[Verdebinario] "economia solidale"
Francesco De Francesco
francesco.defrancesco a gmail.com
Gio 6 Dic 2012 17:30:46 CST
salve Danilo,
temo che non ti siano molto chiari gli scopi e le finalità di questa
mailing list.
un saluto
Francesco
Il giorno 06 dicembre 2012 18:44, Laboratorio Eudemonia <
eulab a hyperlinker.com> ha scritto:
>
>
>
>
>
> ATTENZIONE!
>
> Fin tanto che non c'era Internet, si poteva seguire la corrente ufficiale
> di pensiero senza troppe riflessioni personali nè sensi di colpa. Oggi però
> c'é Internet ed ognuno di noi ha il dovere di considerare criticamente ogni
> cosa che ci passa davanti agli occhi, perché di sicuro ci hanno propinato
> una fregatura.
>
> Ad esempio, quando si parla di "economia solidale", quando riceviamo
> comunicati da parte di operatori privati in nome di una vantata "economia
> etica e solidale", riflettiamo sul fatto che occorre costruire al più
> presto una vera ECONOMIA EQUA, ETICA e SOLIDALE che non potrà non
> esprimersi al meglio ed innanzitutto all'interno e per l'intero settore
> delle PUBBLICHE ATTIVITA'.
>
>
> Esistono due settori economici: il PUBBLICO ed il PRIVATO. Ognuno di essi
> ha, per sua propria sostanza, caratteristiche diverse e complementari.
> L'etica e solidarietà sono qualità che maggiormente si dovrebbero sposare
> col settore pubblico, il settore privato dovendo invece soddisfare
> tutt'altro tipo di requisiti.
>
>
> Per cui, quando trattiamo di economia etica e solidale,
> riflettiamo e nel caso chiediamo con tranquillità:
>
> QUESTE ATTIVITÀ SONO PUBBLICHE O PRIVATE?
>
>
> Occorre porre questa domanda perché come cittadini, in questo particolare
> momento storico, del privato c'importa senz'altro meno di un pubblico che è
> andato letteralmente a rotoli. In quanto esseri umani membri della comunità
> italiana, quel che più ora deve interessarci è non lasciare gli onnipotenti
> ed onnipresenti ruoli pubblici in mano a coloro che se li sono accaparrati
> a vita, togliendo a tutti noi altri la possibilità di essere partecipi
> della nostra santa Res Publica.
>
>
> Anche nel caso si fosse in perfetta buona fede, non si può non pensare ci
> sia stato un grossolano errore nel cercare di costruire una economia basata
> su etica e solidarietà nel settore privato (che appartiene a pochi)
> lasciando il settore pubblico (che appartiene a tutti) nelle deprecabili
> condizioni che tutti patiamo.
>
> Urge, prima d'ogni altra cosa, reclamiamo tutti una equa e solidale
> partecipazione a turno dei cittadini ai 3.200.000 ruoli pubblici, al fine
> di trasformare quel luogo d'accaparramento ed esclusione, di corruzione e
> scialacquo, che è la presente Funzione Pubblica, in tutt'altra,
> democratica, moderna, etica e solidale entità.
>
>
> Ringrazio e saluto con la più gran cordialità.
>
> Danilo D'Antonio
>
> p.s.: quando volete mi potete espellere tranquillamente
> spero solo di essere già riuscito a mettervi addosso qualche dubbio
> ciao ;)
>
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