[Verdebinario] [Hacklab-Cosenza] Linux Day

Kbyte kbyte a snowpenguin.org
Mer 22 Ott 2014 13:04:33 UTC


>
> Quando dici che l'adozione di systemd da parte di certe distro ha causato
> "somma felicità nei loro utenti", onestamente lascia il tempo che trova, e
> non ce ne perdo. Se mi dici come hai misurato la felicità, ne riparliamo,
> ma fino ad allora siamo in zona Patch Adams.
>

Ero ironico ovviamente, per dire che molti utenti neppure se ne sono
accorti. Come molti utenti ubuntu neppure si sono accorti di utilizzare
Upstart. Così come alcune persone che conosco io stesso che usano debian in
testing non si sono accorti di avere systemd al posto di init.

Poi ci sono distribuzioni come Archlinux che sono realmente felici di
averlo adottato:

https://bbs.archlinux.org/viewtopic.php?pid=1149530#p1149530


> Ubuntu ha annunciato lo switching a systemd 2 giorni dopo la votazione
> Debian. La ragione esclusiva per l'adozione, a prescindere da ogni
> beneficio netto che potrà avere Ubuntu con systemd e nonostante i soldi già
> spesi per sviluppare upstart in solitudine, è che Debian ha deciso così.


La decisione era già nell'aria da tempo, visto che parte degli sviluppatori
di upstart sono passati a systemd. Upstart poteva essere un ottimo
sostituto di init, purtroppo era troppo ubuntu centrico, al contrario di
systemd che è più general-purpose.

Queste sono tutte istanze della tua omissione, ovvero: stai generalizzando
> e dando per scontato che systemd abbia guadagnato la sua larga e crescente
> adozione sulla base del merito: non è così. Non significa che systemd non
> abbia molti molti meriti, ma sostenere che siano questi la causa primaria
> della sua adozione significa proprio ignorare le dinamiche.
>

Se non è per merito, per quale ragione viene adottato? Si crede veramente
che l'intera comunità del software libero sia talmente influenzata da
qualcuno/qualcosa per decidere di adottare un componente così importante
senza un reale vantaggio tecnico? Ripeto, si può parlare tecnicamente su
ogni sua funzionalità e poi dire "si è utile, no non è utile", ma ogni
volta si arriva a sviare il discorso tecnico, che io adorerei affrontare,
perché si parla di tecnologia.


> La visione, assolutamente sbandierata ai 4 venti, dei developer di systemd
> è di integrare quante più funzionalità possibile del sistema base
> all'interno dei processi systemd. Ammettono apertamente che ci sono parti
> di systemd non disattivabili ma soprattutto reimplementabili
> indipendentemente
> http://www.freedesktop.org/wiki/Software/systemd/InterfacePortabilityAndStabilityChart/


Vero, però ce ne vuole a dire che non è modulare e che una buona parte
delle sue funzionalità non possono essere delegate ad altro (compresi
script bash). Inoltre parliamo sempre si un software libero, se uno vuole
può sempre modificarlo a suo piacimento no?


> Questo non sarebbe un problema se queste componenti fossero opzionali e
> non costituissero funzionalità assolutamente imprescindibili. Ma, invece,
> lo sono. GNOME ha recentemente acquisto la hard-dependency di logind, che è
> un componente che è impossibile fornire senza systemd. Questo non da(rà)
> scelta a tutte le distro GNOME o comunque basate su tecnologie GNOME. Che
> sono una grooossa fetta del desktop Linux.
>

E non solo gnome probabilmente prenderà questa scelta e non per gli
sviluppatori cattivi, ma perché se vi sono delle funzionalità interessanti,
non vedo perché uno non debba poterle usare. E non parlo solo di gnome, lo
stesso xorg e wayland basano parte del proprio sviluppo futuro proprio
sulle funzionalità di systemd-logind, senza dimenticare il mondo
"enterprise" che guarda finalmente ad un reale sistema di gestione dei
servizi, quale non è init. (ripeto, parliamone tecnicamente, ti assicuro
che anche la discussione diventerà più avvincente).


> Ma ogni confronto sui meriti tecnici e di design tra systemd e altri init
> è accademico, perché non è sulla base di quelli che si è verificata
> l'adozione, quasi in ogni caso.
>

Ho opinioni diverse su questo, ma ognuno ha le sue.

Io però guardo anche al passato, vi furono le stesse critiche su udev (se
non più violente in alcuni momenti) e il risultato, come Marco D'Itri
insegna, oggi è questo:

http://blog.bofh.it/debian/id_442


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| \Byte - Andrea Briganti
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