[Verdebinario] Chiavi sede Verde Binario 2014

Vincenzo Colacicco uno.turbo.ie a hotmail.it
Sab 6 Set 2014 18:45:30 UTC


> chiedo ad Enzo, Vilgio, Paolo, Emiliano di esprimersi in merito.

Bene, fondamentalmente mi associo al pensiero di Santino e a quello di chi a sua volta, tutto o in parte, lo ha condiviso. 
Tutti hanno il pieno diritto di non volore nuovamente le chiavi, neanch'io le vorrei più fosse per questo e potrei benissimo lavarmene le mani in futuro dell'associazione, del museo e di tutti gli annessi e connessi.
Sì perchè sono profondamente schifato da quanto accaduto, non mi dispiace tanto per i pezzi in sè, la loro particolarità e le condizioni... ma per il gesto che è stato compiuto.
Per me è come se un mio ipotetico fratello fosse entrato in casa mia e mi avesse tolto delle cose davanti facendo poi finta di nulla, ridendo e scherzando come sempre. 
Io le prime tre notti successive alla scoperta non ho dormito e tremavo come una foglia al sol pensiero, ecco perchè ho cercato di raggiungere almeno in via telefonica un poì tutti, proprio per parlarne insieme e cercare conforto.
E' così, tra di noi c'è per forza una talpa. 
Mi fa schifo solo a pensare una cosa del genere ma sono costretto, sappiamo tutti benissimo che ancora oggi i computer non hanno la capacità autonoma di deambulare, fabbricarsi delle chiavi, aprire e chiudere serrature. Figuriamoci negli anni '80... 
Ragion per cui io sicuramente non mi sento sicuro come un tempo, chiunque incontro può essere il "traditore".
A questo aggiungo il fatto che mi è stato puntato il dito contro in una riunione al quale non ero neanche presente (per carità poi ci si è chiariti ma sono cose che comunque ti fanno male).
Tutto ciò sicuramente mi demotiva dallo svolgere qualsiasi operazione in quel luogo e per ciò che quel luogo rappresenta.

Il rovescio della medaglia...
In me la voglia di rialzarsi e continuare c'è e si fa sentire. Giovedì scorso a riunione rientrare in sede mi ha fatto un effetto difficile da potervi spiegare.
Sapevo esattamente ogni cosa dov'era, ma è come al tempo stesso fosse stata la prima volta in cui ci mettevo piede, quando desideravo a 1000 di entrare a far parte , imparare e dare il mio contributo.

Il mio pensiero finale:
Pochissime (due o tre) chiavi in giro, in mano solo a persone che purtroppo sono costrette ad allontanarsi da Cosenza per un certo periodo di tempo e con una certa frequenza, vuol dire attività (già difficili da far partire) bloccate irreversibilmente.
E dato che penso qui nessuno abbia intenzione di chiudere baracca, ringraziare e salutarsi... Parlando a nome di tutti: è una cosa che non può accadere.
Per cui io mi sento di richiedere nuovamente le chiavi, prendendomi carico nuovamente e più di prima delle mie responsabilità, continuare il mio operato per il Museo da lì dove lo avevo lasciato e continuare a vivermi finchè posso quella che riconosco come casa.
E' come una chiamata venuta dall'alto, mi sento di dovere di farlo anche se tendenzialmente la mia mente cerca di allontanarmi (per la serie "ma chi t'o' ffa fà": ci rimetti benzina, tempo, energie e poi ti ritrovi non solo con nessuno che riconosce ciò che hai fatto e che continui a fare, ma anche con il tuo nome depositato su una denuncia e non contenti anche con chi ti definisce come ladro... bene, fai come credi!).

Spero che qualcun altro, almeno chi come me frequentava di più la sede per vari motivi (Santino, Peppe) ritorni sui propri passi e ci pensi bene.
 		 	   		  
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