[Verdebinario] collaborazione lanzino

amintore fanfani emiliano a verdebinario.org
Ven 14 Dic 2012 05:45:35 CST


venerdì 14 dicembre 2012 alle 11:11:46 hai scritto:

> sensibilizzarci anche sul linguaggio del
> corpo, al fine di condurre un incontro senza distorsioni.

LOL
 
> tentare di inquadrare le nostre attività anche nella dimensione del
> sociale, anche se, a causa di precedenti esperienze, ci possa sembrare
> sconveniente o demotivante. 

non e' la "dimensione del sociale" ad essere sconveniente o demotivante.

il problema IMVHO e' come sono costruiti i bandi che parlano di "inclusione", 
"disagio" ecc, che ti costringono a rapportarti esclusivamente o 
prevalentemente con una categoria di persone dai connotati fumosi e al tempo 
stesso estremamente rigidi.

se il progetto (esempio) visite guidate al museo per le scuole deve essere 
dedicato a "soggetti svantaggiati" (ecc) puoi trovarti nella situazione in cui 
X scuole che andrebbero bene per il bando non vogliono o non possono in quel 
momento aderire e altre Y che invece vorrebbero visitare il museo non possono 
farlo perche' non stanno in un quartiere abbastanza sfigato.

e' gia successo col progetto "motore mediterraneo".

i rapporti col sociale sono una cosa delicata e spontanea: i migranti che 
frequentavano la nostra sala internet qualche anno fa lo facevano perche' 
abitavano nei paraggi in quel periodo, quando si sono trasferiti a vivere in 
un'altra zona di cosenza non si sono fatti piu' vivi.

ripeto: si tratta di tematiche delicate. il tessuto sociale e' fatto di 
aggregazioni spontanee e non di categorie e relazioni "costruite in 
laboratorio".

> E' vero, sarebbe più comodo fare gli artisti, ma bandi per gli artisti, di
> sti tempi ce li sogniamo e abbiamo bisogno, ma tanto, non solo di soldi,
> ma anche di riconoscimenti. E questi li possiamo raggiungere anche sulla
> strada del sociale, perchè è un percorso che abbiamo già battuto e che
> continuiamo, non sempre in maniera conscia, a perseguire.

non e' vero che ci sono possibilita' di avere finanziamenti solo "nel sociale".
esistono una miriade di bandi nella cultura, nell'arte, ecologia ecc.

tant'e' che l'ultima cosa "grossa" che abbiamo fatto, probabilmente con il 
finanziamento - pur sempre esiguo - piu' grande che abbiamo avuto e' stata la 
mostra "insert coin".

chiaramente a seconda degli specifici bandi e degli specifici progetti si puo' 
ragionare su qualsiasi cosa.

personalmente pero' tenderei a fare cose che siano si tematiche (cultura, 
ecologia, sociale) ma che siano *realmente inclusive* e cioe' rivolte a tutti 
e non a categorie del cazzo create dal senso di colpa del capitalismo.

inoltre chiediti perche' siamo ancora una associazione culturale e non una 
onlus - circa un anno fa ne abbiamo parlato a lungo -  e ricorda l'esperienza 
negativa di "popolo creativo" e il casino che hanno dovuto sbrogliare per 
colpa della dicitura "utilita' sociale" in ONLUS e come mai sono tornati ad 
essere una aps.
 
> Una nuova amica, di una prestigiosa associazione culturale Paolana, mi ha
> consigliato di fare quanti più bandi possibile.

non sono d'accordo. i bandi sono una cosa seria, e si impiega un sacco di 
tempo a scrivere, telefonare, parlare con pincopallo ecc.

questo vale anche se hai la fortuna di essere affiancato da un progettista.

dato che di tempo ciascuno di noi non ne ha molto, secondo me bisognerebbe 
mirare alle cose giuste e non pescare a strascico.

> perseguire una strategia random può produrre molte più opportunità

strategia random? non so, ad occhio non mi sembra proprio una ottima idea!

> Domenico mi ha inoltre detto che ha inviato il nostro curriculum ad alcuni
> suoi colleghi che lavorano con la fondazione Olivetti.

questa mi pare un'ottima notizia e un buon contatto.


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