[Verdebinario] Richiesta per PC

Vincenzo Colacicco uno.turbo.ie a hotmail.it
Ven 24 Gen 2014 14:53:22 UTC


Io mi trovo totalmente d'accordo con Peppe, gli oggetti della mia email chilometrica che scelsi di non inviare erano proprio questi e avrei voluto parlarne ieri a riunione, poi trasformatasi in rionione-lavoro e comunque con altri topic ugualmente importanti, la sede! :D

Ma visto che la discussione prosegue, credo sia il caso di esporre le mie considerazioni.
Ricopierò qui di seguito il testo integrale contenuto in quella email-bozza, integrando con gli ultimi fatti accaduti ieri.

> Vista la catastrofe nella quale navighiamo, visti i tempi che corrono lì
fuori, e soprattutto viste le ultime esperienze o esperienze che potevano
realizzarsi (almeno dai miei occhi le ho interpretate così) non credo sia il
caso nè tantomeno sia più possibile, almeno al momento, applicare alcuni dei
principi adottati finora.



> Il trashware si basa ed è nato sul software libero, verissimo e nessuno qui sta proclamando alto tradimento o attentato ai principi fondamentali, ma come
giustamente sottolineato da Peppe noi abbiamo a che fare con qualsiasi cosa
nella quale vi sia presente la parola "informatica" e siamo tenuti
tutti ad operare anche con quella che non ci piace. 



> A me di Linux piace la filosofia del software libero e l'inestimabile valore
che essa ha, per il resto non mi piace affatto, non ce l'ho e non lo voglio
vedere in nessuno dei miei computer. 

Ciononostante a Verde ci vengo lo stesso e di certo non mi rifiuto ad usarlo
nei PC che si trovano lì, tantomeno mi rifiuto di mettermi a clonare le
macchine da donare, anzi è una cosa che faccio con piacere imparando sempre
qualcosa di nuovo. Semplicemente mi adeguo, e se lo faccio io possiamo farlo
tutti.
> *Piccolo OT:

Per carità con ciò non promuovo Windows, se Linux non mi piace Windows lo odio,
ma sono costretto ad utilizzarlo per un'infinita serie di cose che con Linux o
non potrei fare o potrei fare dedicando ore ed ore di tempo che non ho, tramite
smanettamenti e ricerche all'impossibile. 

Io voglio che il prodotto, hardware o software che sia, debba funzionare
immediatamente senza dovergli fare niente da riga di comando.

Il Mac mi piace, ma da quando anche quest'ultimo è Unix insomma...

Fosse stato per me oggi avrei usato l'ipotetico Workbench 7 che non ha mai
visto e forse mai vedrà la luce, se solo Mehdi Ali e Irving Gould avessero
fatto il loro lavoro senza inciuci...

--- Fine OT*



> Negare un'installazione Windows ad un potenziale donatario equivale perdere una
donazione all'80%. 

Probabilmente è proprio per questo, oltre alle oramai scarse prestazioni, che i
PC sono stati tutto questo tempo qui.

E a mio parere di donazioni ne abbiamo perse diverse, alle varie fiere
dell'elettronica e non solo, perchè ho avuto modo di parlare con decine e decine
di persone (tra cui amici che ho tentato di avvicinare, invano, alla nostra
Associazione) che Linux non sanno cos'è e tantomeno non gli interessa saperlo.

Supponiamo che un privato qualsiasi, che non sia una persona anziana o quasi, voglia un PC anche solo per andare su
Facebook, ne vede uno dei nostri e considera di prenderlo:

Vede che c'è Linux su ma non lo sa usare e non gli interessa, d'altro canto non
sa neanche installare Windows anche se vorrebbe, quindi dato che noi non
"offriamo il servizio" dovrà rivolgersi ad un laboratorio di informatica,
che per una formattazione ed installazione dell'OS si prende minimo 50 Euro
(verissimo).

Il tizio ci saluta e quando torna a casa apre ebay annunci. 
La voce si può
spargere: <Non prendere computer da loro perchè mettono quel cacchio di
"Linus" là che usano solo i fighetti di ingegneria, toglierlo poi è pure un
casino>. 
E vi dico che sono cose che ho sentito dire realmente. 
> Peppe con il concetto di chiusura intende questo. E da adesso è una
parola che si vede anche nelle mie email.



>Ragazzi seriamente, non perchè voglio per forza tirare l'acqua al mio mulino...
ma al momento NON POSSIAMO PERMETTERCI di essere così "selettivi"
solo perchè non ci piace fare determinate cose.

Fossimo stati in un'altra sede donataci da qualcuno e con i soldi delle
sottoscrizioni/donazioni/finanziamenti avessimo potuto FINALMENTE permetterci di comprare
dall'ARREDAMENTO STRAFICO per il Museo agli OSBORNE 1 nelle SCATOLE ORIGINALI
dagli Stati Uniti, avrei potuto anche capire la restrizione.



> Ma proseguire demagogicamente in questo modo non mi sembra opportuno.

Abbiamo invece disperato bisogno di fondi che non possono provenire dalle
tasche di alcun socio, quindi vediamo veramente di donare il donabile con dei
vantaggi che possono trarre entrambi le parti (donante e donatario).



> Respireremo economicamente noi e i donatari rimangono contenti e spargono
ulteriori feedback positivi in giro (l'ho detto l'altro giorno). 


> Abbiamo in sede PC clamorosamente anacronistici, PIII 800mhz con 128mb di RAM,
cataste di monitor CRT, tastiere impresentabili, mouse RIDICOLI... che occupano
spazio senza portare nessuna utilità. 
Vogliamo iniziare a dare via delle
postazioni a 40/50 Euro tutto compreso, se non regalarli proprio? 

O vogliamo veramente portarceli nella nuova sede o peggio, nel museo (che poi di museabile non hanno e non
avranno MAI un bel niente)?



> Le spese di spedizione e il lavoro dei soci per la riqualificazione sono
donazioni che si fanno spontaneamente e con immenso piacere e felicità, non
sono secondo me riconducibili nè ricopribili con la sottoscrizione fissata a 100
Euro (perchè poi proprio 100?) detto così sembra veramente che siamo un'azienda, che con i profitti copre i costi cercando di ottenere un profitto.
Non mi convince. 



> Se uno capisce realmente qual'è la nostra missione, qual'è la nostra
situazione, i costi ai quali dobbiamo far fronte per veder coronato il nostro
sogno e vuole realmente aiutarci prendendo uno dei nostri PC riqualificati, la
sottoscrizione la stabilisce lui e sa benissimo che i 200 Euro che ci da non li
da mica perchè il PC vale quello, magari non gli servirà nemmeno realmente, ma è solo il pretesto simbolico per aiutare veramente Verde Binario.

> Piantare con forza dei concetti nelle menti di chiunque ci passi davanti (del
tipo non si parla di prezzo ma donazione perchè non siamo un negozio ma
facciamo questo questo e questo) per poi chiedere una cifra di almeno 100 Euro
per un computer, per qualcuno può essere un qualcosa di fuorviante, una specie
di giro di parole per arrivare comunque a vendere un qualcosa per ricavarne
profitto.


> Per
non parlare del fatto che evitare l’uso di termini economici “prezzo” e
“vendita” in determinati contesti è pressochè impossibile, per cui credo sia ASSOLUTAMENTE INUTILE, almeno tra noi soci, fare continue puntualizzazioni con anche l'uso della forza (verbale) contornata e rifinita con l'uso gratuito di bestemmie in una MAILING LIST PUBBLICA, INDICIZZATA DA GOOGLE E NEL QUALE REGNANO PRINCIPI ETICI, SOCIALI ECC... come sottolineato più volte giustamente da qualcuno.


 

> Faccio
il solito esempio della fiera dell’elettronica o mercatino, ma non serve, ci basta l'esperienza di ieri col sig. Bruno: un potenziale
acquirente (ecco un altro termine) passa e vede il PC, è normale che si ferma e
chiede “quanto costa”? (perchè è normale, dal canto suo, che dovrà cacciare dei soldi, cosa che Bruno ha detto chiaramente ieri).


Noi
lo intratteniamo con la nostra storia, quello che facciamo, la questione del
“non prezzo ma donazione”, ma magari al tipo non importa un tubo di verde
binario, del museo e di ciò che facciamo, ma vuole solo sapere quanto costa il
PC, sentendo 100€ se può andare perchè troppo, oltre il danno la beffa: c’è solo
Linux... è normale che la gente passando pensi che si tratti di una vendita, è giusto
precisare che non lo è, ma fargli il lavaggio del cervello e poi “mascherare”
il prezzo (nella sua testa si parla ancora di prezzo infatti) a volte può
essere deleterio.



> Ribadisco, abbiamo 3000+ oltre Euro di debiti, mettiamocelo in testa.

Ragazzi lì fuori non ci sono solo fricchettoni che conoscono, usano, apprezzano
e difendono Linux, la gente in campo informatico, specie nel sud Italia, è
all'80% analfabeta. 
Stiamo escludendo l'80% dei possibili donatari in
circolazione solo perchè non ci piace un sistema operativo. 
Io dico rispettare i principi etici dell'operazione Trashware, ma fino a un certo punto. Siamo pur sempre UMANI che vivono in mezzo ad altri esseri come noi.VIVI E LASCIA VIVERE. Nessuno ci paga l'affitto.

> Fortuna che al sig. Bruno interessi solo che funzioni word ed excel, pensate:
mi aveva chiesto che versione di "Windos" e di Office ci sono
"istallate" su. 

Ci siamo salvati in calcio d'angolo quando gli ho riferito e quando gli abbiamo mostrato che esiste la suite equivalente
LibreOffice in Linux (che quasi non sapeva cosa fosse fino a quel momento),
altrimenti salutavamo totalmente un'opportunità di ottenere un contatto ed una super donazione di 600 Euro. 
Un milione e duecentomila lire. Ma vi rendete conto?
> Urge
quindi, a mio avviso, estendere il nostro target, puntiamo sulla quantità di
materiale donato, non a fare più soldi possibili con una sola macchina, e magari a porci il problema di che fine farà la macchina fra 6 mesi... dai!




> Altra cosa che è secondo me non è propriamente corretta è quella di non fornire
assistenza ai nostri donatari che ne hanno più bisogno, ovvero intendo chi non
ha ingenti disponibilità economiche (generalmente la stragrande maggioranza dei
nostri donatari) ed è ignorante in materia, magari è anche un extracomunitario
per giunta minorenne...Lì fuori c'è davvero gente di tutti i tipi e secondo me
dovremmo prevedere certi casi. 

Questo estende il concetto di "chiusura" affrontato in precedenza. Non deve essere il singolo socio, isolato in quel momento dalle attività dell'Associazione, che si propone a risolvere i problemi della gente.



> Altra cosa che propongo: aggiorniamo il limite minimo di donazioni in entrata
ovvero i computer da riqualificare che prenderemo, iniziamo a non prendere più
i Pentium 4. 
Fra un po', come sta succedendo con i Mac PPC, non ci gireranno più nemmeno i plugin Flash e saranno praticamente inutilizzabili.
Sono macchine che oramai suscitano interesse di chi deve costruire dei cabinati
per MAME o chi vuole rigiocare le vecchie glorie del mondo videoludico, ovvero Retrogaming, ergo MUSEO. 		 	   		  
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